Palazzo Balbi Valier, Sammartini
Piazza Balbi Valier 13
Scendendo i gradini della loggia, si incontra una graziosa piazzetta che si affaccia sul giardino dell’antico Albergo Leon d’Oro con una caratteristica fontana; di fronte piazza Balbi Valier, con l’omonimo palazzo del XIX secolo e l’adiacente Borgo Stolfi, con la sua bella Roggia.
Da piazza Balbi attraverso un portone si accede all’ampia corte interna, con porticato e alcuni negozi, bar, ristoranti, tra i quali una suggestiva enoteca interrata, ricavata dalle cantine dei conti. Il palazzo sostituì ai primi dell’800 una preesistente villa palladiana; al suo interno vi si ammirano bei pavimenti alla veneziana con decorazioni d’epoca. A piano terra si trova la cappella privata dedicata alla Madonna Addolorata andata a sostituire l’antica cappella che si trovava ai piani superiori e dedicata alle reliquie della “Santa Croce” prelevate in Palestina e tramandate ai Balbi dagli antenati. Il palazzo con le sue adiacenze, ristrutturate negli anni ’80, costituisce l’attuale “centro Balbi Valier”.Il complesso di edifici che si prolunga lungo la riva destra del Soligo prende nome dalla nobile famiglia veneziana Balbi Valier, presente a Pieve di Soligo dalla fine del ‘600. Tra i membri della famiglia patrizia si ricordano Girolamo Maria, primo deputato di Pieve di Soligo durante la dominazione austriaca e il figlio Marco Giulio filantropo e benefattore che nella prima metà dell’800 fondò gli istituti di carità comprendenti un Orfanotrofio femminile. L’attuale palazzo che risale all’800, sostituì la precedente villa in stile palladiano, è opera dell’architetto Medusa. Passò alla famiglia Sammartini che vi abitò fino alla fine della seconda guerra mondiale e di cui si rileva lo stemma di facciata. A piano terra, sulla parte destra del palazzo, si trovava la cappella dedicata alla “Madonna Addolorata” andata a sostituire l’antica cappella dedicata alle reliquie della “Santa Croce” prelevate in Palestina e tramandate ai Balbi dagli antenati. In questo palazzo visse e lavorò la scultrice Marta Sammartini. Lungo il Borgo Stolfi, una delle zone più antiche della “Pieve del Trevisan” (cosiddetta perché soggetta al Comune di Treviso), scorre il fronte esterno delle adiacenze del Palazzo Balbi. Cantine, magazzini, mulini. La zona era soggetta ad alluvioni a memoria delle quali restano lapidi murate sulle facciate delle abitazioni.
ENGLISH
Climbing down the loggia’s stairs, you meet a graceful little square facing the garden of the ancient hotel Leon d’Oro, with its charateristic fountain; in front of the Balbi Valier square, with the palace of the same name dating back to the XIX century and the near Borgo Stolfi, with its beautiful Roggia.
From Balbi square through a gate, the wide internal court opens, with its portico and some shops, bars, restaurants, among which a suggestive underground winery, obtained by the counts’ wineries.
The palace substituted at the beginning of 1800, a pre-existing palladian villa; inside, you can admire beautiful Venetian floors with époque decorations. On the ground floor there is the private chapel dedicated to Our Lady Of Sorrows. The palace, with its environs restored in the 80s, constitutes the current “Balbi Valier centre”.
DEUTSCH
Wenn man die Stufen der Loggia hinuntergeht, gelangt man zu einer hübschen kleinen Piazza mit Blick auf den Garten des alten Hotels Leon d’Oro mit seinem charakteristischen Brunnen. Gegenüber liegt der Platz Balbi Valier mit dem gleichnamigen Palazzo aus dem 19. Jahrhundert und dem benachbarten Borgo Stolfi mit seiner schönen Mühle.
Von der Piazza Balbi aus kommt man durch ein Haupttor in den großen Innenhof mit einem Säulengang und einigen Geschäften, Bars, Restaurants, sowie einer einladenden Weinstube im Untergeschoß, die in den gräflichen Kellereien eingerichtet wurde. Am Standort des Palazzo, der Anfang des 19. Jahrhunderts erbaut wurde, befand sich vorher eine Villa von Palladio; im Inneren sind schöne venezianische Fußböden mit zeitgenössischen Dekorationen zu sehen. Im Erdgeschoss befindet sich eine Familienkapelle, die der Schmerzensreichen Jungfrau gewidmet ist. Das Bauwerk und seine Nebengebäude wurden in den 80er Jahren renoviert und bilden das heutige „Balbi Valier Zentrum“.
Pagina aggiornata il 17/01/2024