Turbamenti della forma, mostra d'arte

Pubblicata il 23/09/2013

Verrà inaugurata domenica 29 settembre 2013, alle ore 11.00, a Villa Brandolini di Solighetto (Treviso), una sede espositiva che ha dedicato in anni recenti una particolare attenzione all'arte del Trevigiano e del Veneto degli ultimi due secoli.
 
Orari di apertura: 
dal 29 settembre al 10 novembre 2013
Venerdì e Sabato 16.00-19.00 e Domenica 10.00-12.00 e 16.00 e 19.00
 
Ingresso libero e gratuito
 
La mostra è inserita nel cartellone di RetEventi Cultura Veneto. 
E' promossa dal Comune di Pieve di Soligo e gode del patrocinio dei Comuni di Cison di Valmarino e Miane.
 
Il brindisi dell'inaugurazione è gentilmente offerto dal Consorzio Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.

La mostra riconosce crediti formativi agli studenti dell'ISISS M. Casagrande che partecipano al Progetto ASL Alternanza Scuola/Lavoro.

TURBAMENTI DELLA FORMA
MOSTRA DI PITTURA DI VALERIO BELLATI E YASMIN BRANDOLINI D'ADDA
DAL 29 SETTEMBRE AL 10 NOVEMBRE 2013 - VILLA BRANDOLINI
 
Con l’intento di riscoprire due protagonisti di primo piano del Novecento Trevigiano, il 29 settembre ’13 verrà inaugurata alle 11:00 la mostra “Turbamenti della forma” che affianca le esperienze creative di Valerio Bellati (1923-1996) e Yasmin Brandolini d'Adda (1929-2012), due artisti che hanno profondamente trasformato la cultura visiva del Trevigiano negli ultimi decenni del Novecento.

Nello splendido edificio di Villa Brandolini a Solighetto, molto amato dai pievigini, è stato realizzato quello che può essere considerato lo spazio espositivo pubblico più ampio, accogliente e funzionale dell’intera provincia di Treviso che si appresta ad ospitare l’esposizione a cura di Corrado Castellani propone un’ampia selezione di opere dei protagonisti di questa doppia retrospettiva.

«Ritorna la consueta riflessione settembrina sull’arte del Novecento nelle splendide sale di Villa Brandolini a Solighetto. Grazie al lavoro critico di Corrado Castellani, vengono presentate all’attenzione del grande pubblico le opere di due note personalità che hanno esercitato una significativa influenza negli ambienti artistici trevigiani: Valerio Bellati e Yasmin Brandolini d’Adda. La loro pittura, astratta o informale, le loro intuizioni, nate in un momento in cui sviluppo economico e progresso sociale trasformavano profondamente il quieto Veneto, ci sembrano una testimonianza esemplare di quella creatività e capacità di reinventare il mondo che oggi tanto si invoca. La geografia dei borghi storici di Miane e Cison, luoghi di soggiorno e lavoro di questi autori, la serena dolcezza del paesaggio della Valle del Soligo e la tradizionale, raffinata, ospitalità dell’Alta Marca Trevigiana sapranno rendere ancora più unica la vostra visita. A tutti l’augurio di una piacevole scoperta». Nicola Sergio Stefani, Assessore alla Cultura

«Negli ultimi decenni del secolo scorso in Val Mareno abitavano, poco distanti l’uno dall’altra, due pittori colti e raffinati: Valerio Bellati e Yasmin Brandolini d’Adda –spiega il curatore Corrado Castellani. Aristocratici, e non solo in senso metaforico, si conoscevano, frequentavano e stimavano reciprocamente. Avevano compiuto in gioventù solidi studi d’arte e mosso i primi passi di una promettente carriera, ma entrambi, a motivo dei casi della vita, avevano interrotto la militanza artistica, che avevano poi ripresa con sistematicità e concentrazione in età matura. Dopo essere vissuti in crocevia culturali come Venezia e Milano, dove avevano assimilato i fermenti delle avanguardie, si erano ritirati tra le colline della Marca Trevigiana e avevano decantato le esperienze assimilate in meditati percorsi personali. Si orientarono l’uno verso l’informale e l’altra verso l’astrazione, che esplorarono con assoluto rigore e persuasione, considerandoli ampi universi espressivi non soggetti al mutamento effimero degli stili. In quegli anni divennero figure di riferimento per chi intendeva confrontarsi in modo ravvicinato con la pittura non figurativa e in questo modo contribuirono alla maturazione delle élite culturali del territorio. Ad essi abbiamo dedicato la mostra, con lo scopo di ricostruire un frammento della recente storia artistica e di richiamare l’attenzione su esperienze particolarmente pregnanti e significative».

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