“C’EST LA VIE” - Giovedì 30 gennaio 2020 – ore 21
Pubblicata il 10/01/2020
Dal 30/01/2020 al 30/01/2020
Giovedì 30 gennaio 2020 – ore 21
“C’EST LA VIE” regia di Matteo Destro - Produzione ArtiVarti e Compagnie Ad Hoc
“Non è che ho paura di morire, solo che non voglio esserci quando accadrà” diceva un personaggio di Woody Allen. Immaginiamo, invece, di esserci, svegli, presenti e più vivi che mai e che senza accorgercene il tempo ci giochi uno scherzo beffardo. Improvvisamente il suo inesorabile avanzare ci concede uno dei suoi infiniti momenti, prende la parola, o meglio, carta e penna e ci avvisa direttamente che nell’arco della giornata l’aldilà diventerà l’aldiquà e che i ruoli si scambieranno. È in questa situazione profondamente tragica e dai toni assurdi che si risvegliano i protagonisti della nostra storia, Armando, Albert e Gisella. Lo stile che disegna la messa in scena dello spettacolo strizza l’occhio alla Commedia dell’Arte, da questa prende in prestito lo sguardo diretto e pieno di humour su temi profondamente umani. L’uso di maschere, realizzate da Matteo Destro, di una significativa sensibilità, d’altro canto offrono lo spazio a una dimensione poetica e carica di sentimento. Uno sguardo divertente, tenero e dissacrante sulla condizione umana, che accompagnerà il pubblico in quel “non luogo” e in quel “non tempo” dell’affetto e dell’amicizia, dove esserci o non esserci è solo una lontana preoccupazione.
“C’EST LA VIE” regia di Matteo Destro - Produzione ArtiVarti e Compagnie Ad Hoc
“Non è che ho paura di morire, solo che non voglio esserci quando accadrà” diceva un personaggio di Woody Allen. Immaginiamo, invece, di esserci, svegli, presenti e più vivi che mai e che senza accorgercene il tempo ci giochi uno scherzo beffardo. Improvvisamente il suo inesorabile avanzare ci concede uno dei suoi infiniti momenti, prende la parola, o meglio, carta e penna e ci avvisa direttamente che nell’arco della giornata l’aldilà diventerà l’aldiquà e che i ruoli si scambieranno. È in questa situazione profondamente tragica e dai toni assurdi che si risvegliano i protagonisti della nostra storia, Armando, Albert e Gisella. Lo stile che disegna la messa in scena dello spettacolo strizza l’occhio alla Commedia dell’Arte, da questa prende in prestito lo sguardo diretto e pieno di humour su temi profondamente umani. L’uso di maschere, realizzate da Matteo Destro, di una significativa sensibilità, d’altro canto offrono lo spazio a una dimensione poetica e carica di sentimento. Uno sguardo divertente, tenero e dissacrante sulla condizione umana, che accompagnerà il pubblico in quel “non luogo” e in quel “non tempo” dell’affetto e dell’amicizia, dove esserci o non esserci è solo una lontana preoccupazione.
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