Il compostaggio dei sarmenti di vite
I residui delle potature attualmente non rappresentano per le aziende viticole una fonte di reddito, ma costituiscono nella maggior parte dei casi un problema e allo stesso tempo un costo di produzione.
Fino ad oggi lo smaltimento di tali residui prevedeva, nella pratica comune, due soluzioni principali:
– trinciatura in campo lungo gli interfilari e loro eventuale interramento;
– raccolta e bruciatura dei tralci.
La trinciatura con eventuale interramento si può rivelare utile in presenza di vigneti sani: in questi casi i sarmenti non costituiscono fonti d’infezione o diffusione di patologie. Questa pratica tuttavia può presentare un ritorno fitosanitario negativo nel caso di vigneti colpiti da varie patologie, tra cui escoriosi e mal dell’esca, nonché favorire la diffusione del marciume radicale. In queste circostanze l’interramento dei sarmenti è da evitare, in quanto il patogeno trova nel terreno un ambiente favorevole per svernare e infettare nuovamente, nella primavera successiva, i nuovi germogli.
In molti casi invece i sarmenti sono raccolti con un forcone applicato a un trattore e portati nelle aree perimetrali degli appezzamenti per essere successivamente bruciati. Allo stato attuale questa soluzione è vietata per i suoi ritorni ambientali negativi: sia per motivi di qualità dell’aria legati alle emissioni di polveri sottili sia a scopo cautelativo per prevenzione degli incendi. Smaltire i sarmenti bruciandoli all’aperto è sempre vietato con l’eccezione dei tralci di potatura quando soggetti ad obbligo di combustione con finalità antiparassitaria per esplicita disposizione del Servizio Fitosanitario Regionale.
Appurato pertanto che entrambe le pratiche di interramento e bruciatura sono da evitare per i loro ritorni ambientali e fitosanitari negativi, occorre trovare una soluzione alternativa allo smaltimento dei sarmenti: questa potrebbe essere offerta dal loro recupero tramite cippatura e compostaggio da effettuarsi in loco.
Per tale motivo rendiamo disponibile un breve opuscolo informativo su come è possibile effettuare il compostaggio dei tralci (pdf – 2,74 MB).
Si aggiunge inoltre un articolo apparso sull’Informatore Agrario n. 40/2002 (p. 57-60), a firma di Massimo Centemero, che evidenzia come l’impiego del compost di qualità, soprattutto in comprensori a forte specializzazione, tra cui è sicuramente includibile quello viticolo del Prosecco D.O.C.G., può rappresentare una importante alternativa al letame per l’apporto di sostanza organica.
Oltre alla somministrazione di carbonio per il ripristino della fertilità organica si apportano infatti preziosi elementi nutritivi che incrementano l’efficienza-efficacia delle concimazioni minerali.
Ruolo del compost nei piani di fertilizzazione (pdf – 2,27 MB).
(Martedì 15 Ottobre 2013)
Pagina aggiornata il 15/12/2023