Auto in prestito. Dal 3 Novembre 2014 scatta l'obbligo di segnalare l'uso continuativo di auto non proprie

Pubblicata il 03/11/2014

Lunedì 3 novembre 2014 è entrato in vigore l'obbligo di annotare l'uso continuativo superiore a 30 giorni di un veicolo non di proprietà ma le sanzioni partiranno solo dal 4 dicembre e non riguarderanno in genere i veicoli familiari e quelli aziendali.

Sotto osservazione da parte degli organi di polizia dai primi di dicembre saranno i veicoli intestati a soggetti che non hanno nulla a che fare con l'intestatario della carta di circolazione.

Famiglie e aziende che hanno regolari rapporti con i propri parenti e collaboratori possono stare tranquilli. Nonostante gli allarmi mediatici sollevati in questi giorni, infatti, in generale i familiari che hanno affidato un veicolo ad un proprio parente non devono preoccuparsi di incorrere in violazioni.

Anche se non si tratta di conviventi infatti per ricadere nell'obbligo di legge occorre che il mezzo sia nella disponibilità esclusiva e personale del parente lontano. Si tratta di ipotesi remote da valutare caso per caso.

Se ad esempio i genitori hanno affidato temporaneamente e senza alcuna esclusiva formale il veicolo al figlio che studia o lavora fuori città non sarà necessario procedere ad alcuna annotazione. Sempre che il genitore non ritenga opportuno spendere circa 50,00 euro per formalizzare il prestito solo alla motorizzazione (non al PRA) al fine di responsabilizzare meglio il giovane conducente.

Anche gli autisti dei veicoli aziendali affidati a titolo di fringe benefit e per uso promiscuo casa lavoro sono esenti dalle nuove formalità burocratiche. Lo stesso vale per i conducenti professionali di cose e persone. In buona sostanza la legge punta a fare emergere ben altro. Ovvero innanzitutto a rendere trasparente la filiera delle intestazioni dei veicoli obbligando gli interessati a comunicare sempre ogni variazione anche se la stessa non darà luogo alla creazione di un soggetto giuridico distinto. Ma soprattutto a stanare gli utilizzatori di comodo di veicoli intestati a grandi aziende con le quali il conducente non ha rapporti formali. È il caso per esempio dei manager che hanno a disposizioni mezzi senza alcun collegamento formale chiaro tra il conducente e il titolare della carta di circolazione. Oppure degli eredi che nelle more della successione circolano con il mezzo del defunto. In pratica il rischio di essere pizzicati in difetto scatta solo per gli atti di messa a disposizione di un veicolo a titolo personale ed esclusivo, per oltre 30 giorni, formalizzati dopo il 3 novembre 2014.

Ancora per un mese chi vuole regolarizzare le proprie posizioni potrà farlo tranquillamente rivolgendosi ad una agenzia abilitata come centro servizi motorizzazione spendendo una cifra non superiore a 50, 60 euro.

Dal 4 dicembre 2014 gli irregolari verranno invece sanzionati con 700 euro di multa e il ritiro della carta di circolazione.

Facebook Twitter
torna all'inizio del contenuto