Rendiconto della gestione esercizio 2012.
Pubblicata il 03/05/2013
L’Ente ha rispettato gli obiettivi del patto di stabilità.
Il bilancio consuntivo per l’anno 2012 nel Comune di Pieve di Soligo è stato chiuso con un avanzo di amministrazione pari a quasi 250 mila euro e inoltre, ancora una volta, l’Ente ha rispettato gli obiettivi del patto di stabilità, ri-confermandosi virtuoso.
Un’ulteriore conferma della capacità del Comune di programmare e impiegare tutte le risorse a disposizione per l’erogazione dei servizi e per riuscire a saldare tutte le fatture delle imprese che avanzavano soldi dal Comune entro la fine dell’anno.
Ieri sera (martedì 30 aprile) è passato all’esame del Consiglio Comunale il documento economico e finanziario per la discussione e i dati emersi vengono riassunti in questo modo dal primo cittadino Fabio Sforza:
«Il rendiconto relativo all’anno 2012 indica una gestione caratterizzata da un avanzo di amministrazione di 250 mila euro determinato per 20 mila euro dalla gestione di competenza 2012, importo inferiore al risultato di precedenti esercizi finanziari e segno di una verifica costante delle risorse disponibili e del loro immediato utilizzo; e per i restanti 230 mila euro dalla gestione dei residui, cioè la definizione dei crediti/debiti relativi agli anni precedenti al 2012. Tale importo deriva in parte da economie residue di parte corrente ma principalmente da economie nella gestione di opere pubbliche e spese in conto capitale come dettagliatamente indicato nella relazione dell’organo esecutivo».
In altre parole l’avanzo di gestione delle spese correnti è stato solamente di 79 mila euro rispetto ad un budget di spesa corrente di 6 milioni di euro e questo indica che c’è stata una gestione centellinata, avendo a disposizione poche entrate ordinarie.
Fondamentale è il limite che si è dato il Comune nel 2012: non aumentare né IMU né addizionale diversamente da tanti altri Comuni anche della zona.
Sono stati inoltre mantenuti gli standard dei servizi messi a disposizione dei cittadini, sacrificando però il settore delle manutenzioni per i limiti imposti dal patto di stabilità e quindi per evitare pesanti sanzioni future che avrebbero di fatto messo in ginocchio l’economia dell’Ente.