Paesagire: paesaggidistorie

Pubblicata il 25/02/2013

Giovedì 28 Febbraio 2013, ore 20.30, Auditorium Battistella-Moccia.

PAESAGGIDISTORIE.
L'ISISS "MARCO CASAGRANDE" A PAESAGIRE.


Promo.



Da migliaia di anni gli uomini modificano in qualche modo la Terra, lasciando traccia di sé nel paesaggio. Da altrettanto, il Tempo si affanna a cancellare i loro segni, con l'aiuto della Natura o di altri uomini. Qualcosa però si conserva, magari inciso in un paesaggio, nei sentimenti di altre generazioni, nei ricordi familiari che si passano e rielaborano di padre in figlio. Un paesaggio è, quindi, una fonte inesauribile non solo di documentazione storica, ma di leggende, fantasie, riflessioni, storie, che si legano a quei segni che si sono salvati dalla furia del Tempo. Insomma, è non solo qualcosa di fisico, che si percepisce con gli occhi, ma anche di orale, che può farsi ascoltare. E spesso sono racconti suggestivi che permettono di penetrare a fondo nella vita di un passato più o meno lontano, di comprendere meglio il presente, di penetrare un problema familiare, una storia personale e/o universale.

Un'équipe di allievi e docenti dell'ISISS Casagrande di Pieve di Soligo ha trasformato alcuni approfondimenti storici e letterari in cui il paesaggio gioca un ruolo di primo piano, in uno spettacolo di immagini e voci. E' uno spettacolo fatto di storie che spaziano tra l'anno Mille e il Duemila, tra il Medioevo del Quartier del Piave, l'Appennino delle stragi nazi-fasciste, le Americhe attraversate da un padre con un figlio autistico.

Gli allievi hanno compiuto una innovativa e per certi versi dissacrante operazione di riscrittura del romanzo di Fulvio Ervas, “Se ti abbraccio non aver paura”, e del giallo storico di Giuliano Pasini, “Venti corpi nella neve”, concentrando l'attenzione su alcuni personaggi e momenti-chiave, trasformandoli poi e allestendoli come frammenti teatrali intensi e drammatici.

Anche la ricerca storica che ha condotto alla realizzazione di una cartina storico-turistica sul Quartier del Piave, “Una cavalcata nel Medioevo” (vincitrice dell'VIII Concorso Europeo “Scrivere il Medioevo”), è stata trasformata in una godibile performance in cui le foto e i personaggi interpretati dai ragazzi ridanno vita e voce ad alcune delle tante storie di vita quotidiana di un tempo lontanissimo, eppure ancora visibile e udibile. E questo lo si può fare senza allontanarsi minimamente dal nostro piccolo lembo di paesaggio alto-trevigiano. Si può anzi pensare che siano degli svagati e curiosi turisti, che provengono dai più disparati luoghi del mondo, a volere che gli si raccontino le storie che sono implicite nelle pietre, nelle immagini, nelle opere di ingegneria, nelle bonifiche, nei detti popolari.
 


 

 



 



 

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